Wednesday, November 10, 2010

Chiusura Galleria Contemporaneo Mestre: un immobile cartolarizzato

L'attività dello spazio mestrino sembra giunta a un ultimo step, almeno da quanto apprendiamo dal loro sito http://www.galleriacontemporaneo.it/:

"Con la personale di artway of thinking cessa anche l’attività espositiva della Galleria Contemporaneo nella storica sede di via Piave, apertasi nel 1998 con una grande personale di Alberto Viani e rilanciata nel 2006, sotto la curatela di Riccardo Caldura, con una programmazione esclusivamente dedicata ai linguaggi artistici contemporanei
".


Sarebbe stato lecito aspettarsi qualche riga di spiegazione in più.
In realtà la Galleria Contemporaneo chiude poiché rientra in un blocco di 18 immobili di proprietà del Comune di Venezia che sono stati cartolarizzati un paio di anni fa per problemi legati al bilancio comunale. Ora il processo di cessione si è completato.
Insomma, al Contemporaneo si sbaracca e vende tutto. Vendono e liquidano il patrimonio pubblico (che è anche il nostro) ma - tranquilli - non lo fanno per loro, lo fanno per noi.
Chiaramente si tratta delle consuete decisioni calate dall'alto sulla fascia sociale debole degli artisti, categoria a rischio che diviene facilmente oggetto di sfruttamento e innumerevoli soprusi. Se certi rumors fossero confermati potrebbe essere l'inizio di un nuovo programma centrato su progetti di public art che - speriamo - non rispecchierà solamente il limitato gusto personale del medesimo critico come è stato per anni alla Galleria Contemporaneo.
Anche se, come sembra, l'attività del Contemporaneo verrà trasferita al Candiani, Mestre perde uno spazio espositivo preziosissimo poiché ormai da alcuni lustri l'altra storica istituzione d'arte locale Fondazione Bevilacqua La Masa dedica agli artisti attivi sul territorio meno di una personale all'anno.
Il Veneto non sa nulla dei suoi artisti.

Qui l'articolo "Chiude la Galleria Contemporaneo una sconfitta per l'arte e l'intelligenza" di Daniele Capra, pezzo dai toni assolutamente deliranti (homo oeconomicus ecc...) che denota tra l'altro una evidente mancanza d'informazione sulla realtà dell'arte locale descritta malamente con una rassegna di pregiudizi, luoghi comuni.
http://ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2010/11/07/VT1TC_VT102.html

A chi volesse saperne di più consiglio una email direttamente alla fonte ma - attenzione - seguendo le indicazioni del loro sito "per ulteriori informazioni contattare Ufficio Stampa: press@galleriacontemporaneo.it" non riceverete risposta, meglio info@galleriacontemporaneo.it, la casella di posta di Riccardo Caldura. Evidentemente al Contemporaneo di Mestre persino ogni singola informazione data al pubblico segue una procedura sorvegliatissima di controllo da parte di chi dirige e decide. Ricordo che anni fa spedii una nota con alcune mie perplessità sull'impressionante ripetitività e monotonia della programmazione dello spazio mestrino. La risposta che ricevetti da parte di Caldura (continua - post in progress)

Leggi anche:
http://tranqui2.blogspot.com/2010/08/controinformazione-sulla-galleria.html


http://tranqui2.blogspot.com/2008/08/galleria-contemporaneo-mestre-e.html

http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=34063&IDCategoria=1

Conferenza (templi, padelle e DJ)


Scene dalla Boh Hemm #2
Conferenza (templi, padelle, DJ)


Ciclo di incontri al centro underground ******: Alejandra presenta l’Artista-Saccopelista.
3 personaggi seduti dietro una scrivania di formica in stile Scuola Media (epoca Gigi XV):

Alejandra, critica d’arte spagnola

L’Artista-Saccopelista (con un coloratissimo zaino zeppo di libri, pennelli, antenne, scarpe da ginnastica, computer, pins, pendagli ying yang, bandane, mappe, ecc...) 

Enzo Masi Galliandi, scrittore e collezionista, veste un completo anni Settanta tinta vaniglia, camicia a righette.

Tra il pubblico (poco numeroso) scalpita, seduto in ultima fila, l’Intossicone.

Alejandra: Sono felice che tu abbia accettato l'invito del nostro centro underground; ho sempre apprezzato le tue opere. Da dove nasce l’idea di utilizzare i detersivi, i disinfettanti per la casa, gli ammorbidenti, come materiali per la pittura?
Artista-S: Veramente non ho mai dipinto col detersivo.
Alejandra: (guarda la scaletta) Ah sì – scusssa! L’incontro con l'artista-laundry è domani, tu sei quello dell'autostop. Paraje!

Artista-S: Esatto Alejandra. Io sono l’Artista-Saccopelista ;) 
Alejandra: Allora spiegami che ci fai con quel coso lì? (indica un flacone di liquido verde infilato in una tasca dello zaino) E’ lo Z-lavapiatti, il detersivo made in India, no? Subodh Gupta ci pulisce le sue installazioni di padelle! Paraje! Lo scolabottiglie l'ha già usato Duchamp, le forchette le ha piegate Munari, i servizi da dodici li ha appiccicati Julian Schnabel sui quadri, la tazzina rivestita di pelo è della Oppenheim, Hirst fa i sottaceti mucche e squali: gli artisti oggi usano tutto quello che si trova in cucina. Minimo minimo con lo Z-lavapiatti ci devi fare un capolavoro!
Artista-S: Lo utilizzo tassativamente solo come vernice finale. Parliamoci chiaro. Tanti artisti inseguono le mode ed il risultato sono opere fragili che si rompono con un grissino e durano quanto la vita di una zanzara. Le mie invece sfidano il tempo e... non ci crederete, ma stanno tutte qui dentro! TUMP TUMP (batte la mano sullo zaino)
Masi Galliandi: Extraordinaire, divebbevo a Pavigi.
Alejandra: Bene, però spiegaci questa smania di viaggiare... sei sempre in movimiento! Febbre dell'autostoppista?
Artista-S: No Nein
Alejandra: Misuri la vita a chilometri? 

Artista-S: Naaaaaa
Alejandra: Ti sbrasi “on the road”?
Artista-S: Nada
Alejandra: Hai il bernoccolo del centometrista? 

Artista-S: Nisba (muove gli indici come due tergicristalli). Semplicemente seguo un vento, un soffio, tampino il fuoco dell'arte: il PIR! PIR in greco è fuoco, da cui isPIRazione, sPIRito, PIRa...
Masi Galliandi: ...da cui PIVla, divebbevo a Livovno.
Artista-S: Vado di turbo! Non mi faccio imbrigliare, metter sotto da certi galleristi mocciosetti. Non sono uno della ghenga de los mocciosettos...
Masi Galliandi: Tiene los pelos en las balotas, divebbevo a Bavcellona.
Artista-S: ...quelli sono figli di papà cresciuti nel brodo grasso. Inutile perder tempo con gallerie-premi-musei, la vera galleria è la strada; smercio le mie opere dove capita. Ai grandi raduni, ai rave-party: una pacchia. Lo sai chi sono i galleristi che preferisco? I DJ!
Alejandra: Pinciadisco, diremmo noi a Barcellona.
Masi Gallaindi: (annuisce) Street wise, saggezza della stvada, divebbevo a Dublino.
Artista-S: Guardate qua (pesca dallo zaino dei cubetti metallici)
Alejandra: Paraje! Vedi che ho ragione. I dadi per il brodo…quelli li hai rubati dal ristorante di qualche museo!
Artista-S: Opere datate 2002. Mini-Minimalismo. Sculture a misura di Legoland, cubetti da tasca e da comodino. E...TUMP TUMP (batte la mano sullo zaino) stanno tutte qui dentro! (estrae dei cilindri rosa). Voilà tre sculture del 2020.
Alejandra: 2020?
Artista-S: Postdatate. Esporrò la serie completa solo dal 2020.
Alejandra: Sembrano maxi supposte...
Artista-S: Ja, giusto! Le usano i veterinari indiani per curare gli elefanti. Le ho scoperte durante una mia trasferta a Gundapndur, nell'India del sud. Sono completamente incise - da me - con figure infere e angeliche: Cattivik in tutte le posizioni, come nei bassorilievi dei templi Gupta. Roba per stomaci forti.
Alejandra: Non mi dirai che queste popò di sculture finiscono nel popò degli elefanti?
Artista-s: Le usano gli stitici critici d’arte quando hanno l’intestino fermo…agli anni Novanta!
Masi Galliandi: Dbdgh-nda, divebbero a Calcutta.
Alejandra: Caro Masi Galliandi, so che lei possiede numerosi lavori dell'Artista-Saccopelista.
Masi Galliandi: Vevo, lo ammetto. Da molto mi intevesso alla sua vicevca. Definivei l'Avtista-Saccopelista un incovveggibile givamondo; mi tengo costantemente infovmato sui suoi spostamenti segnandoli con delle bandievine sulle mappe dell’Euvopa, dell'Asia, dell'Etvemo estvemo Oviente, fino al Comune di Vigonza. Da Tokio a Vigonza e vicevevsa: la tvansumanza dell'avte. Ovini in change. E dico tva me e me, estasiato: ova è qvi. Ova è là. Sta facendo, sta cveando, smevcia le sue opeve dai DJ indjgeni.
Alejandra: Che pasada!

Masi Galliandi: Eppevò, eppevò...se devo essev sincevo, vi sono altri cveativi che appvezzo, dei quali sono pvofondo estimatove. Pev esempio Daniele Scavpa K...
Intossicone: NOU! (voce da Kermit con la raucedine)
Alejandra: Eh?! (sorpresa e scocciata)
Intossicone: NOU! Schiacchia Kous NOU! Tuto ma Schiacchia Kous NOU!
Alejandra: Ancora l'Intossicone!
Intossicone: Abaso Schiacchia Kous!
Alejandra: Possibile Intossicone che devi sempre interrompere con i tuoi casini?
Intossicone: Abaso Schiacchia!
Masi Galliandi: El soito sguavatacandeabvi, divebbero a Sacca Fisola
Alejandra: Stop - pausa! La conferenza è sospesa. Riprenderemo quando l’Intossicone si sarà calmato!
(Il pubblico si riversa sul distributore automatico di merendine)

Sunday, August 8, 2010

Intervista a Nicola Boom-ato

La prima parte del “Dizionario di KOS-SLANG” con l'intervista a N.B era rimasta in una tasca del mio eskimo. Ora l'ho schiaffata nel blog...

5 bubbles 4 Nicola Boom-ato
Un giornalista di MousseCream ha incontrato Nicola Boom-ato, artista italiano che vive a N.Y. Ecco a voi l'intervista.

N.B:..........(seduto in posa michelangiolesca su un alto sgabello, mastica una gomma-bubble).
N.B: Più in là!
MC: Così?
N.B: Un po' più a destra...
MC: Qui va bene?
N.B: Mi sembra ok. Da lì mi vede abbastanza scorciato, di sotto in su? Non sembro uno degli affreschi di Parmigianino a Fontanellato?
MC: (timidamente) Sì, sì, molto manieristico.
N.B: Bene! Ora che siamo in posizione possiamo iniziare l'intervista! 1-2-3-via! (Boom! - fa scoppiare una bubble rosa)
MC: Dunque...la sua prima mostra si è svolta in una galleria veneziana.
N.B: Stop! Falsa partenza! Ma che domanda è? Venezia non conta niente. Ricominciamo. 1-2-3-via! (BOOM! - bubble #2)
MC: Lei spesso collabora con altri artisti. Il suo amico fumettista, la sua amica videomaker...
N.B: Due spettatori, fan, ammiratori, anzi tifosi dei miei lavori, sono due del club dei Nicktifosi, degli hoolifans!
MC: E lei per chi tifa?
R.B: Artisticamente, per Mr Giotto. Un grande! Siamo nati nello stesso ovetto Kinder, lo sapeva?
MC: Mr Giotto?
R.B: Uno che ha riempito i soffitti dell'acquario di Padova con scritte a lettere ciompe-obese quelle che fanno i graffitari!
MC: Alcune sue opere rappresentano la morte di celebri star di Hollywood. James Dean, ad esempio.
A quando una scultura su Bollywood o Cinecittà?
N.B: Per la mia prossima mostra sto preparando un video sul mal di pancia di Bombolo. Userò l'immagine di Bombolo. Ho già chiesto il copyright al responsabile dei responsabili.
MC: Un soggetto drammatico...
N.B: Veramente Bombolo nel dizionario del cinema di Hollywood non l'ho ancora trovato (o forse è scritto troppo in piccolo, non so) cmq ci sarà lui che fa il morto in un laghetto dei giardini pubblici di NY. E qui arriva il colpo di scena, la sciupada bubble. Fa il morto ma non lo è, ha solamente mangiato troppo. Ti guarda con la coda dell'occhio e ti chiede: “Oj! Porteme er caffè!”. Ho già il titolo: - The death of B...B...B...Boom!bolo – (bubble #3).
MC: Ho letto, in una intervista del 2007, la sua teoria degli “accumuli platonici”... ce la può spiegare "meglio"?
N.B: Per trovare gli accumuli platonici bisogna essere allenati, saperli riconoscere. A Covolo, un paesino in provincia di Wicenza Washington (la città dove sono nato), c'era un accumulo platonico da paura. Una cosa da non credere. Un altro l'ho trovato qui a N.Y.
MC: Chissà cosa contengono.
N.B: Di tutto: kajal - aspirapolveri – orologi svizzeri – nutella – Mr Giotto – ovetti Kinder - penne biro – auto d'epoca – toy design – manga – giraffe di peluche - Carlos Basualdo; roba che nel vortice dell'accumulo platonico viene rimpastata, ciungata ben bene, ridotta in materia prima, prima. Prima, intendo, del Boom-bang conseguenza del big bang che ha dato inizio al cosmo; gli scienziati riescono ancor oggi ad ascoltarne l'eco in FM nelle radio private, tra una canzone e l'altra.
MC: Per questo lei mastica sempre! Sta impastando la sua materia prima!
N.B: Tu pensa per te. Mangiati la tua MousseCream riscaldata. Boom! (bubble #4).
MC: Si trova bene in America?
N.B: Non hai capito niente! Io-so-no a-me-ri-ca-no! Ho tutti i titoli e sottotitoli in inglese! Un “accumulo platonico” di sottotitoli grande come una casa!
MC: Se devo esser sincero, gli “accumuli platonici” mi sembrano quelli che ho io attualmente. La mia ragazza è all'estero da tre settimane e quindi...
N.B: ...quindi vai più in bianco di un monocromo-achrome di Piero Manzoni! Allora to', leggiti 'sto librone! E' il manuale del dialetto slang d'arte degli artisti italiani a NY, e vedrai che anche tu farai...BOOM! (bubble #5)

Saturday, June 19, 2010

Hola!

Un saluto a tutti i cicioloidi lettrici lettori di TRANQUI2! Ho messo nel forno un paio di post nuovi, quindi attenzioüne! Ve li preparo come la torta della no/nonna, ma sopra la crema ci metto il paté di olive. Tanto per gradire...

Saturday, June 5, 2010

Dizionario di KOS/SLANG


Su EXIBART on paper 65
do the plumpie art v. fare arte ciciotta (Botero, Wurm, ecc...)
space artist s. artista con poco senso pratico, con la testa fra le nuvole
zz-mail s. lettera e-mail di un “amico” artista che ti scrive (dopo anni di silenzio) chiedendoti favori
split some bum-bum v. fare sesso velocemente prima di andare ad una mostra
sport a woody v. avere un'erezione durante una conferenza o un vernissage (e non riuscire a nasconderla col catalogo)
Popopol s. (da Interpol) galleria con sedi in vari paesi
push the art button v. farsi venire nuove idee, inventarsi qualcosa
pneumonia gallery s. galleria di cattivo gusto, esposizione che fa venir la tosse
Not Dino s. critico che non dà i premi
Strudel Nobel
s. finto concorso d'arte, concorso senza premi in denaro
art z's s. sogni ispiratori
MousseCream s. genere di rivista d'arte falsamente seria che copia idee di altri
Mustache Pete s. artista italiano in cerca di fortuna a N.Y
smell yo gallery s. galleria dove c'è “puzza di bruciato”, galleria che sembra sfruttare gli artisti
11-7 s. pittore che lavora di notte
sozzle shower v. convincere un artista a “ripulire” il suo lavoro, artista di talento ma bisognoso di una revisione critica
twin s. opera tecnicamente riuscita che corrisponde perfettamente all'idea iniziale dell'artista
book-i-book-a s. gallerista che non legge nemmeno 1 libro all'anno
bimoon v. sculettare per farsi notare alla Biennale, mostrare le chiappe durante la Biennale di Venezia
gladiator arena s. tecniche di sopravvivenza per artisti in corso di espulsione dal sistema dell'arte. Tentare il tutto per tutto pur di essere inseriti in un'esposizione
gack dinner v. raccontare balle durante una cena di lavoro
Mario picture s. dipinto realizzato e venduto velocemente per riuscire a pagare in tempo l'affitto o altre scadenze imminenti.
Newyorkyo s. critico d'arte che consiglia a tutti di trasferirsi a New York
spaceinvaders s. (dal videogioco) pile di libri e cataloghi che si accumulano nello studio
shang-hai s. installazione fragilissima
lobba lobba lobba s. (da Shaggy lova-lova) lobby dell'arte in versione italiana

Leggilo anche qui:

http://cri-tic-ah.blogspot.com/2010/05/kos-slang.html

Friday, January 1, 2010

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